È necessario adottare un approccio epidemiologico globale per studiare le cause ambientali e genetiche delle malattie cardiovascolari (CV) e valutare l'ipotesi che le alterazioni epigenetiche nei geni associati al rischio cardiovascolare fungano da mediatori parziali del rischio associato alle esposizioni ambientali. Il progetto proposto consentirà di: 1) valutare il ruolo dei metalli come determinanti ambientali dell'arteriosclerosi subclinica (obiettivo 1); 2) caratterizzare il ruolo mediatore della metilazione del DNA e delle alterazioni dell'idrossimetilazione nei geni candidati legati all'arteriosclerosi e convalidare funzionalmente le regioni identificate (obiettivo 2); e 3) identificare come la variazione genetica interagisce con le alterazioni della metilazione del DNA e dell'idrossimetilazione associate a una possibile tossicità vascolare dei metalli (obiettivo 3). Per questo utilizzeremo campioni biologici, dati di indagine, esami fisici e determinazioni dell'arteriosclerosi subclinica (calcio coronario, spessore intimo-medio e presenza di placca in carotidi, iliaci e femorali), che sono stati ottenuti nel 2011-2013 in una coorte di lavoratori in una fabbrica di assemblaggio auto (studioAWHS). Cadmio, arsenico inorganico, tungsteno e antimonio nelle urine saranno misurati da 2800 individui. Solo 1000 individui hanno sangue totale per misurare il piombo, il mercurio e isolare il DNA per la determinazione del polimorfismo e i marcatori epigenetici. Le linee di ricerca proposte non solo forniranno prove clinicamente pertinenti per comprendere le cause delle malattie cardiovascolari, ma potrebbero anche contribuire allo sviluppo di future strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche per promuovere un invecchiamento sano.